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Covid e Riabilitazione

2021-08-09 14:37

Simone Giordano

Covid e Riabilitazione

La pandemia globale portata dal virus COVID 19 ha avuto un forte impatto su diversi aspetti della nostra società.

La pandemia globale portata dal virus COVID 19 ha avuto un forte impatto su diversi aspetti della nostra società, portando a un distanziamento sociale, una riduzione dell’attività fisica, un cambiamento delle abitudini alimentari e del sonno.

Questi cambiamenti hanno avuto un forte impatto su tutta la popolazione,  in particolare quella più anziana, aumentando tra questi soggetti il rischio di sarcopenia e di conseguenza una riduzione della mobilità e della qualità della vita.

Molte persone, in seguito all’infezione polmonare causata dal COVID 19, sono stati ospedalizzati a lungo, riportando una serie di importanti conseguenze e comorbidità, necessarie da considerare per una riabilitazione efficace e specifica per il soggetto.

Le più comuni comorbidità riscontrate dopo l’infezione da COVID 19 sono:

Ipertensione (55%)

Ictus e malattie alle arterie coronarie (32%)

Diabete (13%)

Altre complicazioni importanti da considerare in un percorso riabilitativo sono:

Polineuropatia (46%)à associata a dolore, perdita di ROM, fatica, incontinenza, ansia e depressione

Miopatie (48%)à causata dall’esposizione a una grande quantità di corticosteroidi

I pazienti tendono a guarire dalla miopatia più velocemente rispetto alla polineuropatia.

Oltre ai danni fisici l’ospedalizzazione da COVID 19 può generare sequele cognitive e psicologiche, che sarà necessario affrontare con gli adeguati professionisti.

Considerando queste problematiche che insorgono in seguito a un’ospedalizzazione causata da COVID 19 la riabilitazione assume un ruolo fondamentale, come anche suggerito dalla WHO (Word Health Organization), che però non è attualmente in grado di fornire delle linee guida.

Tuttavia viene suggerito un programma che coinvolge diversi professionisti, come medici, infermieri, psicologi e fisioterapisti, e che mette al centro del trattamento la persona con i suoi desideri e obiettivi.

Le uniche linee guida ad oggi presenti sono quelle suggerite da alcuni professionisti provenienti da Italia e Cina, che hanno fornito delle opinioni basandosi sulle loro esperienze professionali.

È ormai noto che uno degli organi maggiormente colpiti dal COVID 19 sono i polmoni, che vengono spesso colpiti da una polmonite interstiziale che porta con sé importanti sintomi respiratori e una riduzione della saturazione. Per questo motivo uno degli aspetti più importanti per un paziente che subisce tali menomazioni è la riabilitazione respiratoria, che si concentrerà sul recupero della muscolatura inspiratoria ed espiratoria.

Le raccomandazioni pubblicate suggeriscono i seguenti trattamenti riabilitativi:

In fase acuta: evitare sforzi intensi e un allenamento della muscolatura inspiratoria ed espiratoria. Per gestire le secrezioni in eccesso viene consigliata una postura drenante e la stazione eretta

Nella fase post acuta è bene iniziare un allenamento della muscolatura inspiratoria ed espiratoria favorendo respiri lenti, espansioni toraciche e respirazione diaframmatica. Uno studio randommizzato controllato ha mostrato un miglioramento significativo della funzione respiratoria, della resistenza e della qualità di vita eseguendo 2 sessioni da 10 minuti a settimana per 6 settimane di riabilitazione respiratoria.

Accanto alla riabilitazione respiratoria dovrà essere associata una riabilitazione muscolo-scheletrica; questo perché l’allettamento porta a una significativa riduzione della massa muscolare. Basti pensare che l’1,7% del volume muscolare può essere perso dopo 2 giorni di immobilizzazione e il 5,5% dopo 7 giorni.

Per una efficace e funzionale riabilitazione muscolo scheletrica è bene che il fisioterapista parta da una accurata valutazione e anamnesi del paziente, che include:

Valutazione della quantità di movimento compiuta delle diverse articolazioni

Valutazione della forza muscolare

Valutazione dell’equilibrio, somministrando scale validate (Berg balanca scale)

Valutazione della resistenza allo sforzo e della capacità cardio polmonare (6 minute walk test)

Valutazione della disabilità (barthel index)

Una valutazione oggettiva ci permetterà poi di avere un confronto reale tra le capacità dal paziente prima e dopo il percorso riabilitativo: quindi affidarsi a scale validate è un grande aiuto per permettere ciò.

Dopo un’attenta valutazione può essere impostato un programma riabilitativo che si differenzierà a seconda del tempo trascorso dalla noxa e dalle condizioni del paziente.

Nella fase acuta: in questa fase è molto importante la mobilizzazione del paziente e il cambio frequente di postura per evitare ulteriori complicazioni come l’instaurarsi di retrazioni muscolari e di lesioni da pressione sulla cute. È inoltre importante cercare di tenere per più tempo possibile il paziente fuori dal letto, rispettando sempre le sue capacità respiratorie e cardiovascolari.

Nella fase post acuta: in questa fase avrà inizio un programma di rinforzo della muscolatura. Il programma suggerito consiste in 3 sessioni di allenamento per 6 settimane in cui si eseguono esercizi con indicazioni specifiche riguardo volume e intensità (8-12 RM (peso massimo che si riesce a sollevare 8/12 volte) per 3 serie con un intervallo 2 di minuti tra una serie e l’altra). Insieme all’incremento della forza sarà fondamentale porre enfasi anche sul ricondizionamento aerobico, suggerendo al paziente attività come il cammino o la cyclette, da eseguire per 20-30 minuti dalle 3 alle 5 volte a settimana.

Lo svolgimento del programma sopracitato ha portato a un incremento della resistenza e della forza nei pazienti che hanno subito un’ospedalizzazione da covid. Tuttavia è essenziale affiancare a un programma di rinforzo e ricondizionamento un reinserimento del paziente nella sua quotidianità domestica e nella società; sarà più semplice motivare il paziente durante il percorso riabilitativo se vengono forniti obiettivi concreti e di suo particolare interesse.

Come in tutti i programmi di riabilitazione la chiave è sempre il paziente: la creazione di un programma volto a permettergli di tornare a una vita autonoma e di inseguire le sue passioni, trovando nuove chiavi di lettura e strategie per trascorrere una vita serena.

Per fare ciò, accanto alla riabilitazione muscolo-scheletrica e respiratoria, è necessario avere un sistema di supporto composto da altre figure sanitarie come il medico, lo psicologo, il dietista, il terapista occupazionale, che possano prendersi cura del paziente al 360°.

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